Droga: famiglie sole “il volontariato ci aiuti”. Incubo dei genitori abusati dai giovani….

9 Settembre 2018 Off Di fabrizio

Succede all’improvviso. Non hai tempo per prepararti. Entri in casa e trovi il figlio, il fratello, il fidanzato completamente «assente››. Da quel giorno la tua vita cambia. Noti tutto. La voce con una nota che stride, i gesti da burattino, le pupille dilatate. La sua ossessione diventano i soldi. La tua diventa il controllo. Fughe dalle comunità mentre lui ansiosamente rovista in mezzo alle carte, tra i cassetti e nelle tasche dei tuoi vestiti, tu piombi in un baratro scuro di rabbia, d’insicurezze, di paura. E continui così per mesi, o per anni. Lui si fa curare a singhiozzo, e mai con convinzione definitiva. I periodi in mezzo, quelli senza comunità, sono durissimi da affrontare, anche perché le droghe, «fanno emergere, acutizzandoli, latenti disturbi di personalità›› che rendono quasi impossibile la convivenza. L’ottovolante o «equilibrio mortale nell’assunzione di sostanze» può durare anche dieci, venti, trent’anni. Allora tra fughe dalle comunità, manipolatorie accuse e ripetuti fallimenti che alimentano l’idea di un ineluttabile destino tu, famiglia, cosa puoi fare? Poco, purtroppo… in Italia i ricoveri coatti (T.S.O.) per disintossicazione non sono previsti. Essere accomodante col malato è controproducente, così come costringerlo a farsi curare se lui non è convinto. Forse bisognerebbe lasciargli toccare il fondo, perché gli venga voglia di risalire a galla. O forse, alla fine, l’unica strada percorribile, nell’impossibilità di scegliere per lui “la vita”, è conservarla, o ripristinarla, almeno per te è accettare, per quanto duro, quello che l’evidenza prova: il tossicodipendente indulge nei suoi comportamenti autodistruttivi fino a che dentro di lui non cambia qualcosa, qualcosa che non deriva né dagli sforzi, né dagli aiuti, né dalla sofferenza di chi gli sta intorno. Solo quando scatta questa molla interiore, la smania di droga può essere domata, sopita e spenta dal desiderio di un’esistenza diversa. Le strutture di supporto e orientamento, per chi è coinvolto, solo di riflesso, nel problema della droga sono scarse. Succede che i Sert non sembrano essere i luoghi più adatti dove chiedere aiuto, per un semplice motivo: negli ultimi tre anni la mole di lavoro che hanno svolto è aumentata molto (più 2.000 pazienti presi in carico) a fronte di notevoli tagli all’organico. Come dire: adesso hanno ancora meno risorse, e più pazienti da curare. «Apriamo gli sportelli alle 7 e andiamo avanti tutto il giorno, con tutta la buona volontà non riusciamo a fare di più», dice una dottoressa. Di fatto i parenti restano esclusi, e spesso, in nome della privacy, neanche informati dell’andamento della terapia e quindi in concreto, dove ci si può aggrappare, per non rimanere completamente soli? Le sponde bisogna cercarle in mare aperto. Lavorano bene con le famiglie, ad esempio, gli psicologi di strutture private, ma i loro costi non sono certo accessibili a tutti. In alternativa c’è il mondo delle Onlus, dove si cerca di “star vicino alle famiglie” soprattutto nella fase di reinserimento, quella in cui si resta col fiato sospeso perché il rischio di recidiva è altissimo, ma le iniziative sono troppo poche, per un grande disagio come questo. Resta molto da fare: chi c’è dentro concorda, ce n’è un disperato bisogno. I numeri La ricerca Secondo l’indagine dell’Asl, compiuta tra settembre e dicembre del 2013, scende la diffusione di sostanze illecite in alcune città. Una tantum ma quasi 300 mila persone, tra i 15 e i 64 anni, hanno dichiarato di aver consumato, almeno una volta nella vita, una sostanza illegale. Anche i consumi di alcol sono in aumento. Qui c’è bisogno di voi, salvaguardare la biodiversità, valorizzare le tradizioni e le culture locali, difendere la legalità. È ciò che potranno fare i volontari, scegliendo tra le tante proposte della nuova stagione, nel campo del volontariato. “NUOVA VITA” intende sensibilizzare i giovani al volontariato, basta mettere a disposizione qualche ora del proprio tempo per un aiuto in piazza, nelle scuole, nelle parrocchie e là dove ci sarà un’opportunità° anche x noi x continuare in questa piccola missione…