Alcolismo e Giovani

Alcolismo e Giovani

14 Giugno 2015 Off Di fabrizio
Nella nostra cultura vi è ormai un totale e assodato consenso sociale relativo al consumo di bevande alcoliche. Tant’è che l’”iniziazione” al bere avviene spesso in ambito familiare, con un consumo di alcol che potremmo definire “alimentare” (un po’ di vino durante i pasti è una componente della dieta mediterranea).
Dopo questa iniziale esperienza il consumo di vino, e soprattutto di birra diventa abituale e i genitori accettano tale abitudine a condizione che rimanga contenuta e sotto il loro “controllo”.
Il consumo di alcolici da parte di un giovane all’interno della propria famiglia non si configura quindi mai, sin dall’inizio, come un comportamento inadeguato.
Col passare del tempo però il “controllo” dei familiari viene esercitato sempre meno, gli adolescenti tendono a sfuggire alle regole imposte dai genitori nella ricerca di un’identità propria che si delinea all’interno del gruppo di pari. E’ qui che si sperimentano le bevande “alternative” (ad esempio la birra in luogo del vino) e i comportamenti trasgressivi come l’abuso.
Il senso di questo utilizzo eccessivo, anche se non quotidiano, di alcolici, si può comprendere solo se ci si svincola dall’idea che esso sia legato al piacere del gusto. Quest’ultimo è infatti assolutamente secondario all’effetto che si va ricercando nella sostanza, a quello stato di euforia e benessere che può dare o a quella disinibizione che risulta funzionale all’interno di un gruppo di adolescenti. In altri termini, non è tanto importante la qualità di ciò che si beve, ma che la gradazione e i quantitativi siano tali da avere un effetto “potente”.
Si può quindi comprendere perchè l’alcol sia considerato da alcuni un valido “sostituto” delle droghe: è una sostanza che può provocare uno stato di profonda alterazione psicofisica ed allo stesso tempo è una sostanza legale e socialmente accettata.
LE TIPOLOGIE DI CONSUMO TRA I GIOVANI
giovani_alcolismoRecentemente si è visto un significativo mutamento nella rappresentazione sociale del bere, con un passaggio dal vino alla birra e ai superalcolici e con l’individuazione di nuovi luoghi del bere spesso assunti da modelli esteri (aumentano i pub e le birrerie a discapito delle trattorie e dei ristoranti). Oggi come oggi potremmo parlare di due modelli del bere: un modello tradizionale legato al vino e alla cultura dello stare insieme e un modello moderno legato al consumo per lo più di birra e superalcolici e alla necessità di affrontare difficoltà personali (timidezza, paura, imbarazzo, ecc).
Come già detto in “alcol e alcolismi” il bere determinato da tale necessità rappresenta però una modalità di utilizzo di alcolici che espone a una certa probabilità di sviluppare, col tempo, un problema di abuso o dipendenza. E’ proprio per questa ragione che, nonostante i giovani siano al giorno d’oggi più consapevoli e informati delle possibili conseguenze negative dell’assunzione di alcol, continuano a rappresentare una popolazione ancora ad alto rischio.
Tale affermazione è avvalorata da una ricerca che ha portato alcuni autori a distinguere tre forme di alcolismo giovanile:
a) Alcolismo come modalità di integrazione nel mondo degli adulti; in questa forma che prelude ad un’alcoldipenenza, l’influenza delle famiglie e del gruppo di pari è fondamentale. Le feste familiari, il luogo di lavoro, il servizio militare, svolgono un ruolo induttore.
b) Alcolismo come auto-medicazione: messo di fronte alla crisi adoloscenziale (noia, solitudine, sentimento di inferiorità, ecc.) o ad uno stato più patologico (depressione, alto livello di ansia, ecc) il giovane ricerca nell’alcol un effetto farmacologico. Per lo più solitario questo alcolismo comporta una degradazione rapida e a volte assume il valore di un equivalente suicidario.
c) Alcolismo tossicomaniacale: sebbene per molto tempo non considerato tale, l’alcol acquisisce ai nostri giorni il valore di una droga. Il tossicomane può alternare l’alcol ad altre sostanze o può sostituire questi con l’alcol in un periodo di carenza.
Il consumo di alcool tra i giovani è in crescita e sono sempre più giovani coloro che decidono di “sballarsi” bevendo smodatamente. Alcolismo può comparire sostanzialmente in 2 forme
– in forma acuta in cui si manifesta con uno stato di ubriachezza;
– in forma cronica, si può trasformare progressivamente in una vera e propria forma di tossicomania e può essere causa di morte precoce.
Diversamente dall’alcolismo in forma acuta, causato anche da un solo episodio di forte assunzione di bevande alcoliche, l’alcolismo in forma cronica, considerato per lungo tempo come la conseguenza di un malessere psicosociale, è oggi ritenuto più correttamente una malattia vera e propria. Esso ha in genere uno sviluppo lento, che può durare diversi anni.
CAUSE DELL’ALCOLISMO
L’alcolismo è spesso dovuto a una combinazione di fattori di natura diversa, di tipo psicologico, sociale e, a quanto sembra, ereditario.
La categoria di individui che più viene colpita dall’alcolismo è quella degli adulti di sesso maschile; in tempi recenti, comunque, il fenomeno si sta diffondendo anche tra i giovani e le donne.
Nella fase iniziale si manifesta con l’eccessiva disponibilità agli alcolici, che finisce per condizionare anche la scelta degli amici e delle attività ricreative. Nelle bevande alcoliche l’etilista cerca più un modo per alterare volontariamente la propria coscienza che non la condivisione di un rito o di una consuetudine sociale. L’alcol finisce per condizionare tutti gli aspetti della vita quotidiana, assumendo un peso maggiore delle relazioni interpersonali, del lavoro, dell’autostima e perfino della salute. Quando l’assunzione di bevande alcoliche diventa una necessità a cui non può più opporsi, in genere insorge una dipendenza fisica che spinge l’alcolista a bere in continuazione per evitare i sintomi dell’astinenza.EFFETTI DELL’ALCOL
L’alcol produce uno stato tossico generale dell’organismo, accompagnato da una situazione di deperimento dovuto sia a insufficiente apporto alimentare per inappetenza, sia a riduzione dell’assorbimento e dell’utilizzazione degli alimenti introdotti.
Gli effetti dell’alcol sono di tipo cumulativo, cioè si assommano e uno non esclude l’altro; essi comprendono una vasta gamma di disturbi a carico di vari organi e apparati.
I disturbi più comuni sono a carico di:
– Sistema nervoso centrale: comprende sia la comparsa di deficit della memoria e della capacità di apprendimento sia, quando l’alcolismo è associato a malnutrizione, una degenerazione del cervello che si manifesta con la difficoltà nel mantenere la posizione eretta e nel camminare.
– Sistema nervoso periferico: comporta la comparsa di formicolii e parestesie agli arti.
– Apparato digerente: infiammazione della parete interna dell’esofago, gastrite,emorragie gastrointestinali, l’epatite da alcol, la cirrosi ed infiammazione del pancreas.
– Sistema circolatorio: comporta un aumento della pressione sanguigna, tachicardia e dilatazione di atrio e ventricolo sinistro con un’ evoluzione verso l’insufficienza cardiaca.
A livello psichico, l’alcolismo è caratterizzato da un progressivo decadimento delle facoltà intellettive e dalla perdita del senso etico. Caratteristiche sono l’aggressività dell’alcolista e la grande labilità del suo umore. Dopo un lungo periodo di abusi può insorgere il delirium tremens, grave sindrome, talvolta fatale, che si manifesta con stato confusionale, allucinazioni e tremori, e che può essere indotta anche dall’astinenza dall’alcol. I casi di alcolismo più avanzato richiedono frequenti ricoveri ospedalieri.
Si ritiene che, nel corso della gravidanza, uno stato di alcolismo cronico possa provocare gravi danni al feto, tra i quali un sviluppo fisico e mentale non completo.
Gli effetti dell’alcol sul cervello: euforia e disinibizione – L’alcol è una sostanza nociva all’organismo in quanto può provocare alterazioni dal punto di vista comportamentale e psichico e danni dal punto di vista fisico. Uno degli organi maggiormente intaccati dall’alcol è il cervello, che viene inebriato perdendo buona dose di razionalità. Agendo direttamente sul Sistema Nervoso Centrale, l’alcol crea euforia e disinibizione, rallenta i tempi di reazione e le facoltà cerebrali e motorie, induce la persona in stato di ebbrezza ad assumere comportamenti ingiustificati e a dire parole o frasi prive di senso logico. Infatti, a chi non è mai successo di ubriacarsi e di compiere azioni che in totale lucidità non avrebbe mai fatto?GLI EFFETTI DELL’ALCOL

Gli effetti dell’alcol sul cervello: perdita della memoria – L’alcol colpisce le cellule nervose della corteccia orbito-frontale, che coordina emozioni, motivazioni e decisioni, e dell’ippocampo, area centrale dell’apprendimento e della memoria. Dopo lo stato di ubriachezza, ci si sveglia confusi e storditi e il più delle volte non si ricorda nulla di quello successo nelle ore precedenti. Si cerca di farsi guidare da ricordi sbiaditi e immagini offuscate che tornano alla mente come flashback scoordinati tra loro. La perdita della memoria, parziale o totale per l’arco di tempo in cui l’alcol era presente nell’organismo, è uno degli effetti più comuni dell’alcol.

DONNE E ALCOL

La donna è più sensibile e vulnerabile – Gli effetti dell’alcol variano da soggetto a soggetto, ma tendono ad avere maggiori ripercussioni sul corpo femminile. Infatti, la donna è più sensibile e vulnerabile rispetto all’uomo, sia per diversa struttura corporea, che per diversa attività degli enzimi cosiddetti “neutralizzatori” che sono molto più bassi rispetto al corpo maschile. Infine, gli effetti dell’alcol dipendono anche dalla modalità d’assunzione dello stesso: bisogna far attenzione a bere sempre a stomaco pieno perché così è possibile attutire gli effetti dell’alcol sia sul cervello che sullo stomaco e sul fegato.

COME SI CURA L’ALCOLISMO?
Le cliniche e i reparti ospedalieri specializzati nella cura dell’alcolismo sono in crescita costante, in seguito anche all’aumento del numero di alcolisti disposti a considerare il proprio problema al pari di una qualunque malattia grave e, dunque, a curarsi; le diagnosi avvengono così più precocemente di un tempo, e questo consente di ottenere un maggiore successo delle terapie e tassi di guarigione più elevati.
Le terapie convenzionali dell’alcolismo contemplano diversi tipi d’intervento, volti in parte a eliminare i problemi acuti dell’etilismo, come le crisi d’astinenza, in parte a curare l’aspetto psicologico della dipendenza attraverso una serie di colloqui individuali e di gruppo. L’obiettivo finale della maggior parte delle terapie è la totale astinenza dalle bevande alcoliche.
Nonostante i molti progressi compiuti dalle terapie contro l’alcolismo, le stime del numero di decessi legati a questo tipo di abuso restano comunque elevate. In questo senso il Progetto europeo di azione contro l’alcolismo, promosso dall’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS), si è proposto di ridurre del 25% il consumo di alcolici nella popolazione fra il 1980 e il 2000.

L’alcolismo è una delle principali cause di incidenti stradali, a causa della diminuzione della capacità di concentrazione che esso provoca.

……………………..se bevi non metterti alla guida!!!!!!!!!!!